16 Giugno 2014
Ispezioni sul lavoro – Risoluzione del Parlamento Europeo 14 Gennaio 2014
Contratti di lavoro regole e controlli
Risoluzione del Parlamento Europeo 14 Gennaio 2014
Ispezioni sul lavoro
La generale e condivisibile esigenza di semplificazione degli iter burocratici in materia di rapporti / contratti di lavoro è un tema attuale nella politica di molti Stati membri dell’Unione Europea.
Una legislazione meglio articolata e procedure amministrative più snelle non significano indiscriminata libertà d’azione, ma avere regole chiare nella comprensione e nella applicazione concreta.
Questa problematica investe tutto il diritto del lavoro e conseguentemente anche l’attività di vigilanza che deve essere basata su principi di razionalità e linearità, omogeneità ed uniformità, sia sul territorio nazionale che in ambito europeo.
La centralità del ruolo e significatività dei controlli trova riscontro nella Risoluzione del Parlamento Europeo del 14 gennaio 2014 sulle ispezioni sul lavoro efficaci come strategia per migliorare le condizioni di lavoro in Europa.
La predetta risoluzione, rinviando in premessa alle normative europee ed internazionali (OIL) in materia di lavoro in genere ed in particolare di dignità del lavoro, sicurezza, lavoro sommerso, appalti, immigrazione e distacchi, considera che le ispezioni sul lavoro:
- “Svolgono un ruolo essenziale nel tutelare i diritti dei lavoratori, nel garantire salute e sicurezza sul lavoro e negli ambienti di lavoro, nel prevenire le violazioni delle norme sulla protezione del lavoro e nel favorire una crescita economica equa e sociale, contribuendo a far sì’ che le retribuzioni ed i contributi previdenziali siano effettivamente corrisposti e che di conseguenza aumentino il gettito fiscale e le entrate delle casse socio-previdenziali e garantendo nel contempo al lavoratore le opportune coperture previdenziali (assicurazione contro le malattie e gli infortuni e pensioni)”;
- “Sono fondamentali per assicurare che i diritti diventino una realtà mediante la garanzia del rispetto della legge, la conoscenza da parte degli attori dei propri diritti e doveri e la prevenzioni di incidenti ed abusi”.
Rileva, inoltre, che “la frammentazione del mercato, associata alla diffusione incontrollata e non regolamentata di determinate forme di lavoro in alcuni Stati membri, sta causando un notevole abbassamento dei livelli salariali, creando una situazione che rischia di aggravare ulteriormente il problema del lavoro sommerso”.
Considera anche che la crisi attuale ha acuito le criticità già in essere, favorendo una maggiore irregolarità nei rapporti di lavoro ed un maggiore rischio in tema di sicurezza, con conseguenze sui lavoratori anche a lungo termine, incidenti sul diritto alla pensione di vecchiaia, aumentando la precarietà’ di vita e di lavoro.
Nel contempo sottolinea che “gli ispettori del lavoro svolgono una funzione essenziale nella tutela dei diritti dei lavoratori, prevenendo gli abusi e promuovendo lo sviluppo economico e sociale” e considera che “i sistemi ispettivi denotano in maggiore o minore misura una carenza di risorse finanziarie ed umane per l’esecuzione di ispezioni sul lavoro efficaci e che si registra una carente pianificazione strategica per quanto riguarda il numero degli addetti alle ispezioni nell’UE, con la conseguenza che in molti paesi si osserva una costante diminuzione degli addetti a fronte di una maggiore complessità del lavoro svolto dagli ispettori”.
In riferimento alle premesse, la risoluzione, rivolgendosi alla Commissione Europea ed agli Stati Membri delinea:
- Misure di ispezioni a livello nazionale / Principi alla base dell’efficacia delle ispezioni del lavoro, ovvero funzione di diritto pubblico da svolgersi esclusivamente da uffici pubblici e indipendenti, tenuto conto delle specializzazioni di sanità e sicurezza, formazione dirigenti ed ispettori, elaborazione di piani d’azione nazionali e concorso dei fondi strutturali europei, accrescimento delle risorse umane e finanziarie dedicate, obiettivo un ispettore ogni 10.000 lavoratori, sanzioni effettive, proporzionate e dissuasive, aumento della platea dei lavoratori da tutelare, tempi delle ispezioni certi e determinati…
- Lavoro sommerso, ovvero piani di lotta al fenomeno, particolare attenzione ai lavoratori immigrati e distaccati, lotta alla tratta di esseri umani, sanzioni tali da precludere la possibilità di realizzò utili con lavoro sommerso, attenzione ai falsi lavoratori autonomi, ai subappalti ed alle esternalizzazioni.
- Protezione del lavoro – Salute e sicurezza sul lavoro, controllo sanitario gratuito annuale, sanzioni proporzionate e dissuasive, informazione e sensibilizzazione generale ai cittadini, rafforzamento delle ispezioni, potenziamento ed omogeneità delle tutele, rafforzamento della partecipazione delle donne al mercato del lavoro…
- Raccomandazioni programmatiche a livello europeo, distinte in:
- Maggiore rapidità ed efficienza nello scambio di informazioni a livello trans frontaliero, ovvero cooperazione, tessera europea di previdenza sociale, progetti pilota, condivisione informazioni, nuove metodologie integrate per le ispezioni sui distacchi…
- Nuove iniziative legislative a livello dell’Unione, ovvero riesame e revisione delle direttive in materia di ispezioni, introduzione volontaria di standard lavorativi nelle imprese, tutela minori e minori immigrati, elaborazione linee guida sulle migliori pratiche, intensificazione controlli su agenzie lavoro…
Estremamente interessante è uno dei punti finali della risoluzione, ovvero chiedere “alla Commissione europea, nel rispetto del principio di sussidiarietà , di proporre un libro verde che valorizzi il ruolo degli ispettori del lavoro e definisca norme europee uniformi in materia di ispezioni e formazione, tenendo conto delle differenze tra i mercati nazionali del lavoro”.
Nell’attesa di conoscere gli ulteriori sviluppi a livello UE e conseguentemente a livello dei singoli stati membri, si rinvia al sito del Parlamento Europeo, per una lettura ed ulteriore approfondimento della Risoluzione.
Silvia Campi
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